Ecco a voi il Nuovo Puff
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L’amore con il Puff nasce oltre vent’anni fa, quando cercavo di strappare qualche serata facendo l’animatore nei locali di Roma, con nel cuore la voglia e la determinazione di arrivare su quel palco.
Prenotavo il mio posto con l’entusiasmo di un bambino al luna park, un rito da gustare con calma, step by step: l’arrivo, il foyer, la sala ristorante, la campanella, poi il tragitto (minimo ma estremamente significativo) dal ristorante al teatro, simbolo di una sacralità che si vuol riconoscere all’arte dell’intrattenimento, ed infine lo spettacolo.
Il Puff ha ricambiato questo amore con tutto se stesso, regalandomi risate, emozioni… poi tanti anni dopo, l’onore di condividere il palco con Lando Fiorini.
Ancora me lo ricordo il caffè preso nel suo ufficio; giravo lo sguardo su quelle pareti piene di foto, mezzo secolo di storia è passata di qua. Se è vero che tutte le strade portano a Roma e che Trastevere ne è il cuore, allora è vero che tutte le strade finiscono al Puff.
Lando mi parla con la schiettezza e simpatia di un vecchio amico, mi parla del “venerdì a casa di Lando”, una formula dove un comico romano si esibisce con il suo spettacolo, magari parlando di Roma e di romanità. “Abbiamo pensato che tu potresti essere nel cast”.
Ed io: “non ho capito…!”, “a Caprè ma che te lo devo scrive? Ti va di esibirti qui?”, “ehm.. certo che mi va…”, “bene allora te voto vede all’opera, sabato a metà del mio concerto ti fai un quarto d’ora, ok?”.
Non so cosa risposi, perché avendo perso i sensi, ho dei ricordi vaghi e confusi.
Questo è il Lando che ho conosciuto: simpatico, gentile ed estremamente generoso. Mi ha aperto le porte della sua meravigliosa casa ed io non ho potuto far altro che aprire le porte del mio cuore. Ora capisco la dedizione, la cura, la passione con cui si gestisce il locale, a partire dalla moglie Anna, dai figli Francesco e Carlotta e poi tutti i collaboratori, i tecnici, i cameraman, tutti con lo stesso sentimento; perché questo è il vero segreto del Puff, le mura non trasudano solo storia ma trasudano amore.
L’amore di chi ha creduto, di chi lo ha costruito, di chi lo ha fatto vivere, di chi lo ha frequentato, di chi gli ha dato mezzo secolo di vita. Entrando al Puff si vive in una dimensione diversa, ci si sente a casa, come uno di famiglia.
La famiglia, ecco un altro meraviglioso regalo di Lando, quello di farti sentire uno dei suoi, dono che ha trasmesso ai figli, persone vere, davvero uniche.
Abbiamo passato giorni e spettacoli assieme, si è rafforzata la nostra amicizia, la nostra confidenza ed allora ecco l’invito a Rocca Canterano, un piccolo e delizioso borgo della famiglia Fiorini, dove si ritrova lo stesso clima disteso e familiare. Lo definirei un Puff solo per loro. Tante stanze, tanti bagni ma una sola cucina. Ecco la cifra stilistica: ci si può appartare tutto il giorno ma almeno a tavola si sta tutti assieme. Che bello!
Per me Lando non è stato solamente un artista, una voce straordinaria, una delle colonne sonore della mia vita; per me è stata una continua scoperta di un uomo che ha creduto in se stesso, che ha creduto nei sogni, che ha scelto la sua città a discapito di guadagni facili, che ha saputo donare ai figli, collaboratori ed artisti lo spirito dell’amore nel lavoro. Già, del nostro lavoro, che, per sua natura, esalta o deprime gli artisti come una sindrome pisolare, un lavoro che ha bisogno continuo di energia, di speranza, un lavoro che per essere davvero appagante non può prescindere da un fondamentale parametro, l’amore.
Lando, l’amore che ci hai messo tu ha lasciato frutti meravigliosi, che, quando durano così tanto nel tempo, si trasformano in Storia.
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